Congresso An, approvata confluenza Pdl Fini: non sarà partito a pensiero unico

Oggi finisce An, nasce il Pdl, continua il nostro amore per l'Italia». Gianfranco Fini conclude così il congreso di sciogliemnto di Alleanza Nazionale. Nell'ultimo giorno di An prima dell'ingresso nel Pd Fini non ha nascosto l'emozione e ha guardato al futuro. E cita uno slogan «della nostra gioventù»: «Se si ha paura, vuol dire che o non valgono nulla le idee in cui si crede o non vale nulla chi ha paura». Nel Pdl, aggiunge, «entri chi ci crede. Il Pdl, dice Fini, sarà «un grande movimento di popolo e di idee. La nostra sfida comincia adesso. Noi cominciamo oggi, da protagonisti, a fare i conti con gli italiani di domani. Dobbiamo farlo con entusiasmo, con forza». E qui la citazione dello "slogan" di Ezra Pound, l'invito a non aver paura dell'ingresso nel nuovo partito e di entrarci a chi «ci crede davvero».

Confluenza nel Pdl. Il congresso di Alleanza nazionale ha approvato all'unanimità la mozione per la confluenza nel Pdl. Il documento inizia così: «An insieme a Fi e agli altri soggetti costituenti si appresta a dar vita al nuovo movimento politico denominato Pdl». L'annuncio dopo la votazione per alzata di mano lo ha dato il reggente del partito, Ignazio La Russa, che poi elenca dal palco una serie di obiettivi di legislatura da sottoporre al congresso del Pdl.

Pietra solenne per l'Italia. «Oggi non siamo chiamati a cogliere momento. Oggi ci accingiamo ad un passo non solo solenne e importante per noi, ma per la storia dell'Italia».

Con Fi: mai rotture insanabili. «Con Forza Italia alti e bassi ma mai rotture insanabili». «In quindici anni di
alleanza elettorale siamo stati con Berlusconi nella buona e cattiva sorte». I valori del Pdl sono quelli del Ppe.

Pdl non avrà pensiero unico Il Pdl dovrà essere «un partito ampio, plurale, inclusivo, unitario. Ma unitario non vuol dire un partito a pensiero unico, c'è una contraddizione tra pensiero unico e popolo della libertà, perchè col pensiero unico manca la libertà ». Lo dice Gianfranco Fini nel suo intervento al congresso di An. «Il Pdl - dice ancora Fini - non potrà essere un partito di destra: certi valori di destra dovranno dare il lievito al nuovo partito, saranno un valore aggiunto».

No correntocrazia. Nel Pdl non ci potrà essere la «correntocrazia». «Nessuno pensi di fare la corrente di An nel Pdl», aggiunge. «Altrimenti, non sarebbe stato meglio tenersi un partito del 10-12%?». Piuttosto, osserva Fini, nel nuovo partito ci dovrà essere «un confronto ampio di idee e di soluzioni».

Siamo tutti in discussione. «Dobbiamo metterci tutti in discussione. Tutti in discussione». Ribadisce due volte il concetto, Gianfranco Fini, nel discorso al congresso di An. «Io ne sono cosciente , accetto la sfida - afferma rivolto anche ai colonnelli - Per qualcuno verranno meno le rendite di posizione, per altri potranno aprirsi opportunità inaspettate. Ma non dobbiamo avere paura».

Non chiedere Parlamento: non disturbare il manovratore. Il nostro sistema istituzionale «è superato», occorre che la legislatura sia «costituente». Ma la riforma non può prevedere un Parlamento al quale si chieda di «non disturbare il manovratore». Ci dovranno essere «magari meno leggi, ma ci dovrà essere più controllo». Dice Gianfranco Fini e chiede di riformare «il bicameralismo perfetto» perchè «non ci possiamo pernettere due Camere con gli stessi poteri».

Sì al presidenzialismo, ma questo non significa dire «che il Parlamento viene messo in un angolo». «Deve esserci la consapevolezza -spiega Fini- che tanto più è necessario affidare a chi è il capo dell'esecutivo, legittimamente e liberamente scelto dagli elettori, il diritto e il dovere di governare, altrettanto necessario è confermare il ruolo di controllore del Parlamento».

Berlusconi ha rimesso in moto politica impantanata. «Berlusconi ha rimesso in moto la politica che rischiava di impantanarsi. Il suo partito Forza Italia non è stato certo una meteora e nemmeno un partito di plastica».

Alemanno: no alla nostalgia. Gianni Alemanno mette al bando la nostalgia: «Non arrivate nel Pdl con la nostalgia del passato. Il nostro futuro sarà più bello. C'è un contenitore più grande, ci sono sintesi nuove per parlare alla maggioranza degli italiani». «Saremo fedeli a noi stessi, ai nostri ragazzi caduti, alla nostra storia - aggiunge - non se teniamo in qualche ripostiglio un bandierina, ma se riusciamo davvero a costruire la nuova Italia. Siamo una comunità di vittoriosi. Non abbiate paura - conclude Alemanno - vinceremo ancora». Alemanno ha fatto anche commentato l'addio al simbolo della fiamma: non siamo feticisti: «non c'è un problema di simbolo, il problema è che i simboli sono strumenti come le forme organizzative per portare delle idee: e quindi in questo congresso nessuna nostalgia per i simboli, ma grande attenzione a quelli che saranno i principi e i valori del Pdl».

Apprezzamento di Berlusconi. Il discorso di Fini è statao definito da Berlusconi «intellettualmente altissimo».