Municipalizzate Viterbo: il buco sale a 13,5 milioni, danno erariale di 3,8

VITERBO (9 febbraio) - Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Viterbo ha accertato un danno erariale di 3 milioni e 800mila euro riconducibile alla gestione del Cev Spa (Centro energia viterbese), la società controllata al 100% dal Comune di Viterbo, incaricata della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e di altri servizi. Il rapporto conclusivo è stato inviato dalla Guardia di Finanza alla procura regionale della Corte di Conti, con la segnalazione di venti persone, tra assessori, dirigenti comunali e amministratori della società, per l'avvio dell'azione di risarcimento. Tra le irregolarità contestate ai venti, tutti parte dall'amministrazione di centrodestra uscente guidata da Giancarlo Gabbianelli (An), ora presidente del consiglio comunale, ci sono: il pagamento dal Comune al Cev di importi maggiori rispetto a quanto previsto nel contratto di servizio, l'erogazione indebita di finanziamenti per ripianare le perdite della società; il pagamento di spese straordinarie che avevano causato debiti fuori bilancio mai riconosciuti.

Buco di 13,5 milioni. Con la cifra di 3 milioni e 800mila euro sale a 13 milioni e mezzo il buco nei conti del Cev. Nel primo rapporto, a metà dello scorso anno, le fiamme gialle avevano accertato e segnalato un altro danno erariale di 9,7 milioni di euro. Allora altre 4 persone, tra le quali l'ex sindaco Gabbianelli e il presidente del Cev, Attilio Moretti, furono segnalate alla magistratura contabile per l'azione risarcitoria. Sul crack delle municipalizzate (sono in rosso anche i conti della Francigena, addetta al trasporto urbano) è in corso anche un'inchiesta della procura della Repubblica di Viterbo, che ha indagato 14 persone, tra i quali gli stessi Gabbianelli e Moretti nonché l'ex city manager Armando Balducci.