Donadoni si presenta è ORA DELLA MIA SFIDA

NAPOLI - ''Sono qui per lavorare e far sì che il Napoli possa arrivare più in alto possibile. Ma il Napoli ha bisogno dell'apporto di tutti per arrivare in alto''. Si è presentato così, Roberto Donadoni, il nuovo allenatore azzurro. Giacca blu, camicia bianca, l'ex ct della Nazionale è arrivato a Castel Volturno, quartier generale del Napoli, in compagnia del direttore generale Pierpaolo Marino. Ad attenderlo, in conferenza stampa, il presidente Aurelio De Laurentiis, che poco prima aveva spiegato i motivi della separazione da Edy Reja, esonerato dopo quattro anni a Napoli e due promozioni consecutive dalla serie C1 alla serie A. ''Serviva una sterzata, temevo che lo spogliatoio non seguisse più l'allenatore", ha detto il numero uno del Napoli.

Donadoni era la prima scelta della società. Quando si è deciso di voltare pagina, il primo nome sull'agenda di Marino e nella testa di De Laurentiis era quello dell'ex allenatore della Nazionale, non confermato dopo l'eliminazione ai rigori agli Europei dello scorso anno contro la Spagna. ''In passato avevo già pensato a lui - ha confessato De Laurentiis - lo conoscevo e quando mi sono reso conto che era arrivato il momento di cambiare l'ho chiamato''.

Da parte sua l'ex folletto di fascia del Milan, protagonista di buone stagioni a Livorno (una promozione in serie A, un ottavo posto e un esonero da quinto in classifica) è pronto a tufffarsi nella nuova avventura: ''Per me è una bella sfida, una città importante, una tifoseria importante, un grande stadio. L'Europa? Non ha senso parlarne ora. La società non mi ha chiesto di raggiungere particolari obiettivi. Ora dobbiamo uscire da questo momento di difficoltà e pensare ad una gara alla volta. A fine stagione tireremo le somme per poi ripartire''.

Donadoni, che a Napoli porterà il suo staff (il tecnico in seconda Bortolazzi, l'allenatore dei portieri Sergio Buso e Giovanni Andreini preparatore atletico. Dello staff di Reja restano a disposizione il preparatore Ferrari e l'allenatore dei portieri Facciolo), ha firmato un contratto fino al 2011: ''La pressione non mi spaventa, ho vissuto due anni con la Nazionale e la pressione era tanta. Il modulo? Come tutti ho le mie idee, ma prima di ogni cosa bisogna capire quale materiale umano si ha a disposizione. In questo momento non sarebbe furbo stravolgere tutto e creare altri dubbi''.

Ha parlato e parlerà ancora con Reja: ''Il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti, i risultati degli ultimi anni parlano da soli. L'organico è importante, questi giorni serviranno per rendermi conto della situazione. La squadra comunque deve tirare fuori le proprie qualità perché non è inferiore a nessuno''