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Videopoker, 150mila sul lastrico
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Videopoker, 150mila sul lastrico
Una febbre, un desiderio irrefrenabile che ti fa perdere il senso del pericolo e della misura, che ti impedisce di riflettere e ti spinge sempre più avanti. Patologia compulsiva, la chiamano gli psicologi. Follia del gioco d´azzardo per tutti gli altri. Una schiavitù che ti riduce sul lastrico in pochi anni, in pochi mesi e distrugge famiglie, amicizie, legami. Sono almeno 150 mila, secondo le stime degli esperti, i romani che non riescono a resistere alla tentazione del poker, delle scommesse ma soprattutto dei videogiochi illegali, le macchinette mangiasoldi non collegate alla rete telematica che, pulsante dopo pulsante, ti succhiano lo stipendio, i risparmi, la vita. In tutta Italia, un esercito di almeno un milione e 800 mila persone.
La repressione non basta. La polizia, dall´inizio dell´anno ha controllato ben 150 locali pubblici e 13 agenzie di scommesse clandestine e sequestrato cento videopoker (anche se il termine ormai è superato visto che in gran parte si tratta di slot machine fuorilegge). Una goccia nel mare. La novità è arrivata ieri con una inedita collaborazione tra la questura e una onlus, la Siipac (Società italiana per l´intervento sulle patologie compulsive) che offrirà aiuto e sostegno medico e psicologico ai giocatori che vogliono smettere.
«Nei giorni scorsi abbiamo chiuso quattro sale giochi specializzate in scommesse clandestine nella zona di Ostia - spiega il vicequestore Edoardo Calabria, dirigente della divisione di polizia amministrativa di San Vitale - alcune delle quali erano già state messe sotto sequestro e hanno riaperto ugualmente. I gestori, spesso, sono sempre gli stessi, che continuano a collezionare denunce ma, evidentemente, se ne infischiano. Ebbene questi signori sappiano che non ci prenderanno per stanchezza, che noi continueremo il nostro lavoro».
Parole da poliziotto ma non solo. E infatti proprio la questura, due settimane fa, ha lanciato una mail dove i giocatori incalliti o i loro familiari possono chiedere aiuto: giochiamopulitointerfree.it. «Il numero di segnalazioni che ci sono arrivate è andato ben oltre le nostre previsioni - aggiunge Edoardo Calabria - e un´altra cosa che ci ha stupiti è stato il fatto che nessuna era anonima».
Il problema, però, è che molte mail non erano denunce ma richieste d´aiuto tipo: «Mio marito si sta rovinando e ci sta riducendo in miseria... Lo stipendio gli basta solo una settimana, tutto per quelle maledette macchinette. Promette di smettere ma ci ricasca sempre, che possiamo fare?». A questo punto è nata l´idea della collaborazione con la Siipac e la firma di un protocollo operativo che permetterà di trasmettere alla onlus alcune delle segnalazioni (ovviamente sempre con il consenso delle persone interessate e senza alcun impegno di sottoporsi a un programma terapeutico.
«Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana - spiega il professor Cesare Guerreschi, presidente della onlus, affiancato dalla psicoterapeuta Florinda Maglione, responsabile della sede romana - Il patto tra una questura e un´associazione come la nostra è veramente fuori dal comune. Noi lavoriamo da 18 anni nel campo delle patologie legate al gioco d´azzardo e sappiamo che si può fare molto per cambiarlo. Sono comportamenti legati ai neurotrasmettitori cerebrali come la dopamina e richiedono interventi farmacologici oltre che psicoterapia. Il nostro è un approccio strutturale che comprende anche rieducazione e reinserimento sociale e può coinvolgere le famiglie che vengono sempre devastate da un giocatore compulsivo...».
Il messaggio finale del professor Guerreschi è rassicurante: «Con un trattamento adeguato una persona può "guarire" e vincere la sua battaglia con i videopoker in circa 18 mesi ammesso, ovviamente, che sia intenzionato a farlo. Il numero della nostra sede romana è 06.644.633.15. Chiunque, giocatore o familiare di una persona affetta da questo vizio è invitato a chiamarci». Lo abbiamo fatto noi alle 18,45 di ieri: rispondeva un fax. Neanche una segreteria telefonica. Problemi di organizzazione iniziale che, si spera, verranno risolti in fretta perché l´idea è ottima ma chi chiama da un pozzo di disperazione aspetta risposte e subito.
La repressione non basta. La polizia, dall´inizio dell´anno ha controllato ben 150 locali pubblici e 13 agenzie di scommesse clandestine e sequestrato cento videopoker (anche se il termine ormai è superato visto che in gran parte si tratta di slot machine fuorilegge). Una goccia nel mare. La novità è arrivata ieri con una inedita collaborazione tra la questura e una onlus, la Siipac (Società italiana per l´intervento sulle patologie compulsive) che offrirà aiuto e sostegno medico e psicologico ai giocatori che vogliono smettere.
«Nei giorni scorsi abbiamo chiuso quattro sale giochi specializzate in scommesse clandestine nella zona di Ostia - spiega il vicequestore Edoardo Calabria, dirigente della divisione di polizia amministrativa di San Vitale - alcune delle quali erano già state messe sotto sequestro e hanno riaperto ugualmente. I gestori, spesso, sono sempre gli stessi, che continuano a collezionare denunce ma, evidentemente, se ne infischiano. Ebbene questi signori sappiano che non ci prenderanno per stanchezza, che noi continueremo il nostro lavoro».
Parole da poliziotto ma non solo. E infatti proprio la questura, due settimane fa, ha lanciato una mail dove i giocatori incalliti o i loro familiari possono chiedere aiuto: giochiamopulitointerfree.it. «Il numero di segnalazioni che ci sono arrivate è andato ben oltre le nostre previsioni - aggiunge Edoardo Calabria - e un´altra cosa che ci ha stupiti è stato il fatto che nessuna era anonima».
Il problema, però, è che molte mail non erano denunce ma richieste d´aiuto tipo: «Mio marito si sta rovinando e ci sta riducendo in miseria... Lo stipendio gli basta solo una settimana, tutto per quelle maledette macchinette. Promette di smettere ma ci ricasca sempre, che possiamo fare?». A questo punto è nata l´idea della collaborazione con la Siipac e la firma di un protocollo operativo che permetterà di trasmettere alla onlus alcune delle segnalazioni (ovviamente sempre con il consenso delle persone interessate e senza alcun impegno di sottoporsi a un programma terapeutico.
«Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana - spiega il professor Cesare Guerreschi, presidente della onlus, affiancato dalla psicoterapeuta Florinda Maglione, responsabile della sede romana - Il patto tra una questura e un´associazione come la nostra è veramente fuori dal comune. Noi lavoriamo da 18 anni nel campo delle patologie legate al gioco d´azzardo e sappiamo che si può fare molto per cambiarlo. Sono comportamenti legati ai neurotrasmettitori cerebrali come la dopamina e richiedono interventi farmacologici oltre che psicoterapia. Il nostro è un approccio strutturale che comprende anche rieducazione e reinserimento sociale e può coinvolgere le famiglie che vengono sempre devastate da un giocatore compulsivo...».
Il messaggio finale del professor Guerreschi è rassicurante: «Con un trattamento adeguato una persona può "guarire" e vincere la sua battaglia con i videopoker in circa 18 mesi ammesso, ovviamente, che sia intenzionato a farlo. Il numero della nostra sede romana è 06.644.633.15. Chiunque, giocatore o familiare di una persona affetta da questo vizio è invitato a chiamarci». Lo abbiamo fatto noi alle 18,45 di ieri: rispondeva un fax. Neanche una segreteria telefonica. Problemi di organizzazione iniziale che, si spera, verranno risolti in fretta perché l´idea è ottima ma chi chiama da un pozzo di disperazione aspetta risposte e subito.
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