Rignano, assemblea a difesa delle maestre

I bambini della materna Olga Rovere di Rignano sono stati sì abusati, ma dai genitori che li hanno indotti a dire quello che volevano sentirsi dire, dagli inquirenti, che li hanno fatti sottoporre agli accertamenti, dai periti che li hanno esaminati". Mentre il pediatra Modesto Mendicini parla, una platea di 300 persone applaude fragorosamente.

Accanto a lui, sul palco del teatro comunale Paladino, nove maestre della materna, tutte colleghe delle insegnanti Silvana Magalotti, Marisa Pucci, Patrizia Del Meglio, accusate dalla Procura di Tivoli di pedofilia ai danni di oltre venti bambini. «Siamo qui per difendere loro, che adesso rischiano il rinvio a giudizio, ma anche noi e la stessa istituzione scuola, perché oggi è toccato alle nostre colleghe, domani potrebbe toccare a noi essere vittima della caccia alle streghe», spiega Patrizia Aita, nell´asilo di Rignano da 35 anni.

Quasi due ore di interventi al microfono: maestre che vogliono testimoniare pezzi di vita e lavoro condivisi con le colleghe indagate, che vogliono andare dritte al cuore di chi ascolta. Voci rotte dall´emozione. Espressioni tirate. Francesca Ceccucci: «Patrizia è una professionista intelligente e preparata, aver lavorato con lei mi ha arricchito». Maria Onesti: «Ricordo Marisa sempre rispettosa della personalità dei bambini». Simona, la maestra più giovane della materna: «Silvana Magalotti è stata la mia tutor nel mio primo anno di insegnamento, i miei due figli sono stati alunni di Silvana e Patrizia». Nunzia Pellegrino: «Ho toccato con mano che quando la magistratura funziona male è una tragedia per tutti». Carla Fortunati: «Ognuno di noi deve essere convinto di vivere in uno stato di diritto. La nostra esperienza non è stata questa».

«Immaginatevi lo stress di un bambino pressato dalle domande insistenti dei genitori e dei periti - riprende il pediatra Mendicini - le dichiarazioni dei bambini sono l´unica cosa in possesso degli inquirenti, ma non è vero che i bambini dicono sempre la verità, a quell´età si confondono realtà e fantasia». «Credo che per la fissazione dell´udienza preliminare ci vorrà ancora del tempo - fa intanto sapere Luciano Giugno, marito di Marisa Pucci - forse potrebbe svolgersi tra la fine di aprile e maggio prossimo».