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Il governo: presto misure anti-stupro,
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Il governo: presto misure anti-stupro,
ROMA (15 febbraio) - Nel prossimo Consiglio dei ministri il governo anticiperà con un apposito provvedimento alcune misure contenute nel disegno di legge sicurezza approvato dal Senato, tra cui quella che esclude la possibilità della concessione degli arresti domiciliari a chi è accusato di stupro. Il provvedimento, secondo fonti del Viminale, vuole essere un segnale forte dopo gli ultimi fatti di cronaca.
Emendamento della Lega. E' l'articolo 26 del ddl sicurezza (Modifica alle disposizioni del codice di procedura penale in tema di misure cautelari personali) - un emendamento presentato dalla Lega - a contenere la stretta nei confronti di chi è accusato di reati di violenza sessuale. Il provvedimento rende obbligatoria la custodia cautelare in carcere - escludendo i domiciliari o altri benefici come l'affidamento in prova ai servizi sociali o il regime di semilibertà - per chi commette questo tipo di reati. Il ddl, approdato alla Camera dopo il via libera del Senato, sarà probabilmente modificato a Montecitorio; dovrà quindi tornare nuovamente a Palazzo Madama per l'ok definitivo. Il Governo intenderebbe, invece, dare una risposta immediata. Da qui la soluzione che prevederebbe l'anticipo dell'entrata in vigore della norma.
Giro di vite. «Il governo attuerà un giro di vite immediato sugli stupri» ha detto il ministro per le Politiche Comunitarie Andrea Ronchi, che questa mattina ha accompagnato il sindaco di Roma Gianni Alemanno nel suo sopralluogo al parco della Caffarella, teatro ieri pomeriggio dello stupro di una quattoridicenne. «Il governo - ha aggiunto - farà sempre di più per aiutare il sindaco sul fronte della sicurezza». Ronchi ha ribadito di essere venuto alla Caffarella per portare «la solidarietà del governo ad Alemanno che sta facendo tantissimo per combattere la delinquenza. Il governo farà sempre di più per aiutare Alemanno e tutti i sindaci delle grandi città e nelle prossime ore farà sentire forte la sua voce».
Il dibattito politico. Il giorno dopo lo stupro nel Parco della Caffarella, la politica si interroga, propone soluzioni, cerca responsabilità. Tutti cercano di abbassare i toni, evitare la polemica e la strumentalizzazione, ma anche questo caso sta facendo ritornare a galla le differenze e le diverse idee sul fronte sicurezza.
Casini: fallimento delle misure governative. «Nessuno può strumentalizzare gli atti di violenza che si ripetono nelle più grandi città italiane. Ma la frequenza con cui essi avvengono, a partire da Roma, dimostra che è giunto il momento della riflessione e dell'autocritica nella gestione della sicurezza». Parola di Pierferdinando Casini, leader dell'Udc che ritiene un fallimento le misure adottate dal governo. «Nella migliore delle ipotesi sono acqua fresca. È inutile continuare ad illudersi che la soluzione sia più militari nelle città, quando continuano a diminuire le risorse per il comparto e non si provvede al reintegro degli organici mancanti della polizia di stato. Alle città italiane servono più poliziotti e più carabinieri, non le ronde e nè i militari». Sempre dall'Udc, arrivano le parole di Luciano Ciocchetti, segretario regionale dell'Unione di centro. «Anche le misure prese dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno sulla sicurezza sono un vero fallimento. Dov'è la diminuzione dei reati dal 20 al 40% dichiarata e assicurata dal governo e dal primo cittadino? Bisogna rivedere urgentemente il tanto decantato piano sicurezza, coinvolgendo tutte le forze politiche».
Il Pd contro il governo e Alemanno. Si schiera il Pd con il deputato Jean Louis Touadi, ex assessore alla Sicurezza a Roma nell'amministrazione Veltroni. «Non è il tempo delle polemica ma della responsabilità. La maggioranza oltre agli spot e alle misure propagandistiche dia risposte efficaci. Va proseguita la strada intrapresa dall'ex ministro Amato con la giunta Veltroni e abbandonata la politica della paura e degli annunci».
Ferranti (Pd): con il ddl impossibile intercettare in casi di stupri. «Sarà impossibile ricorrere allo strumento delle intercettazioni nelle indagini contro i casi di violenza sessuale»: a sostenerlo è il capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti. «A impedirlo - spiega la parlamentare - è l'articolo 4 del ddl, quello che prevede che per poter intercettare qualcuno ci debbano essere dei "gravi indizi di colpevolezza". Ma qualora si raggiungessero davvero i gravi indizi di colpevolezza in un'indagine, il Pm potrebbe benissimo già predisporre una misura di custodia cautelare! L'unico vero effetto di questa norma sarà che se i responsabili risultano ignoti, difficilmente saranno scoperti perché non si potranno più fare intercettazioni di tipo esplorativo per capire in quali ambienti si è maturato il reato. Vorrei ricordare che i responsabili della violenza sessuale di Guidonia sono stati individuati proprio grazie allo strumento delle intercettazioni».
Alemanno chiede più telecamere. Il sindaco Gianni Alemanno ha effettuato un sopralluogo nel Parco della Caffarella e poi ha avanzato una proposta. La ricetta di Alemanno sono le telecamere: «A Londra ci sono 45 mila telecamere, a Roma soltanto cinquemila. Bisogna aumentarle per incrementare il controllo del territorio sia a livello tecnologico sia con la presenza delle forze dell'ordine». Il sindaco ha poi annunciato che domani il ministro dell'Interno adotterà delle iniziative «molto forte sul versante della certezza della pena e chiederò di anticipare una serie di norme». Poi il sindaco volge uno sguardo alla magistratura, che sembra l'unica colpevole di questa situazione. «Se gli inquirenti assicurano alla giustizia i responsabili di fatto come questo o come quello di Guidonia e poi – dice il sindaco - non c'è corrispondenza negli atti della magistratura, è chiaro che si rischia di dare un segnale contrario».
Isabella Rauti: emergenza nazionale. «Una spirale spaventosa quella che emerge dai fatti di violenza sessuale avvenuti nelle ultime ore a Bologna, Roma, Milano: è sempre più urgente che venga discusso in parlamento il ddl contro la violenza sessuale presentato dal governo». A sottolinearlo è Isabella Rauti, capo dipartimento del ministero per le pari opportunità e moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Il ddl, messo a punto dal ministro Mara Carfagna - ricorda Rauti - prevede, tra l'altro, maggiore certezza della pena, l' inasprimento delle pene in caso di recidiva e un quadro normativo più incisivo per i reati di violenza sessuale».
Sorace: via i campi rom e i rom, Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, individua nella chiusura dei campi rom una necessità per Roma: «I campi Rom vanno chiusi e basta, altro che individuare le aree. Il sindaco di Roma ha il dovere di evitare altri ghetti in città. Dopo lo stupro di una bambina è intollerabile pensare ancora a gesti inutili. I rom vanno cacciati senza pietà».
Mussolini: espulsione immediata per stupratori stranieri. Sempre da destra, ma questa volta da parte di Alessandra Mussolini, arriva la richiesta di espulsione immediata per gli stranieri che si macchiano del reato di stupro e violenza sessuale.
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