Assegno ai disoccupati: no di Berlusconi

ROMA (1° marzo) - «L'assegno di disoccupazione proposto dal Pd? Non è sostenibile» ha detto oggi il premier Berlusconi. Il governo vorrebbe «fare ancora di più» per fronteggiare i problemi aperti dalla crisi e, in particolare, la disoccupazione - ha detto il presidente del Consiglio - Ma noi viviamo in Europa e abbiamo quindi vincoli europei, nonché un enorme debito pubblico. Per cui un provvedimento come quello proposto dal Pd, che costerebbe 1,5 punti del pil, non è sostenibile». Il segretario del Pd, Dario Franceschini, aveva lanciato ieri la proposta: «Un assegno mensile di disoccupazione per quelli che perdono il posto di lavoro - aveva detto - Berlusconi porti subito questa proposta in Parlamento, faccia un decreto d'urgenza, come ne ha fatti tanti. Su questo noi in Parlamento lo sosterremo».

Franceschini: i soldi per l'assegno possono arrivare dalla lotta all'evasione fiscale. I soldi per l'assegno in favore di chi perde il lavoro potranno venire in buona parte dalla lotta all'evasione fiscale: lo ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini, intervistato da Fabio Fazio a "Che tempo che fa". «In mano ai nostri avversari - ha aggiunto - sembra che diamo soldi a tutti, tipo Antonio La Trippa». Il segretario del Pd sostiene che ora gli ammortizzatori sociali sono garantiti solo ad alcuni lavoratori, mentre precari, dipendenti delle piccole e medie imprese e chi ha contratti di collaborazione «quando smettono di lavorare vanno a zero lire». I fondi per garantire questo «accompagnamento ai lavoratori in uscita», secondo Franceschini, potranno venire da più voci come ad esempio il taglio della spesa pubblica contro gli sprechi, ma soprattutto dalla lotta «all'evasione fiscale che in Italia si stima sia intorno ai 110 miliardi. Da quando hanno iniziato a governare loro, gli studi dicono che è aumentata di 7-8 miliardi. Basterebbe recuperare il 10% dell'evasione per finanziare queste cose. In ogni caso l'evasione è »contro la legge e da condannare, ma in questo momento di crisi è un delitto che va combattuto con forza. Perdere il voto di qualche evasore non ci interessa».