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Costituzione, è scontro istituzionale Berlusconi: «Ricalca il modello russo»
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Costituzione, è scontro istituzionale Berlusconi: «Ricalca il modello russo»
ROMA (7 febbraio) - Una riforma della Carta costituzionale «è necessaria perchè è una legge fatta molti anni fa sotto l'influsso di una fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come un modello». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi da Cagliari. Dopo aver sostenuto la necessità di «un chiarimento della lettura delal Costituzione» il presidente del Consiglio ha aggiunto: «Sul come adesso ci riflettiamo e vedremo se dobbiamo arrivare a quelle riforme della Carta costituzionale che sono necessarie perchè è una legge fatta ,molti anni fa sotto l'influsso della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate». Forze che «hanno guardato alla costituzione russa come a un modello cui prendere molte indicazioni».
Veltroni indignato. «Berlusconi dimentica di aver giurato fedeltà alla Costituzione italiana. La Costituzione è nata grazie al sacrificio di milioni di italiani che contrastarono chi aveva cancellato il ruolo del Parlamento e messo gli oppositori in condizione di non poter esprimere le proprie idee. Berlusconi si deve inchinare davanti alla Costituzione e davanti al sacrificio di quegli italiani». Lo dichiara il segretario del Pd, Walter Veltroni.
Le polemiche. «Sappiamo quali sono le ragioni che hanno spinto Berlusconi a forzare la mano, conosciamo il suo disegno politico che prescinde totalmente dal doloroso caso di Eluana Englaro, lo ha reso esplicito con l'attacco di oggi alla Costituzione. I gratuiti attacchi all'opposizione e al suo leader erano già un eloquente preavviso». Lo ha detto Andrea Orlando, portavoce del Pd. «Contrasteremo quel disegno con tutti gli strumenti a disposizione della politica, in sintonia con la volontà di milioni di italiani di diverso orientamento politico».
Diliberto: pericolo per la democrazia. «Le parole di Berlusconi di oggi ci dicono che il capo del Governo è un grave pericolo per la democrazia. Tutti i democratici dovrebbero unirsi per superare questa nefandezza. Tutto questo ancora non basta al Partito Democratico? Speriamo che ora il Pd la smetta di voler dialogare con Berlusconi». Lo ha detto il segretario del Pdci Oliviero Diliberto in Sardegna per la campagna elettorale commmentando le parole di Berlusconi sulla Costituzione “figlia” dell'Unione Sovietica e della dittatura.
I poteri del Colle. «Serve un chiarimento sulla lettura della Costituzione, ma non per andare verso una riforma presidenziale, casomai è l'inverso, e dall'altra parte che si vogliono attribuire dei poteri che secondo l'interpretazione mia e del governo non sono del capo dello Stato ma semmai spettano al governo». Così il premier Silvio Berlusconi, conversando con i giornalisti a Cagliari sul conflitto con il Quirinale. E poi il premier ha aggiunto: «La decretazione d'urgenza è fondamentale sennò uno va a casa», tornando sul tema delle limitazioni al potere esecutivo.
Veltroni indignato. «Berlusconi dimentica di aver giurato fedeltà alla Costituzione italiana. La Costituzione è nata grazie al sacrificio di milioni di italiani che contrastarono chi aveva cancellato il ruolo del Parlamento e messo gli oppositori in condizione di non poter esprimere le proprie idee. Berlusconi si deve inchinare davanti alla Costituzione e davanti al sacrificio di quegli italiani». Lo dichiara il segretario del Pd, Walter Veltroni.
Le polemiche. «Sappiamo quali sono le ragioni che hanno spinto Berlusconi a forzare la mano, conosciamo il suo disegno politico che prescinde totalmente dal doloroso caso di Eluana Englaro, lo ha reso esplicito con l'attacco di oggi alla Costituzione. I gratuiti attacchi all'opposizione e al suo leader erano già un eloquente preavviso». Lo ha detto Andrea Orlando, portavoce del Pd. «Contrasteremo quel disegno con tutti gli strumenti a disposizione della politica, in sintonia con la volontà di milioni di italiani di diverso orientamento politico».
Diliberto: pericolo per la democrazia. «Le parole di Berlusconi di oggi ci dicono che il capo del Governo è un grave pericolo per la democrazia. Tutti i democratici dovrebbero unirsi per superare questa nefandezza. Tutto questo ancora non basta al Partito Democratico? Speriamo che ora il Pd la smetta di voler dialogare con Berlusconi». Lo ha detto il segretario del Pdci Oliviero Diliberto in Sardegna per la campagna elettorale commmentando le parole di Berlusconi sulla Costituzione “figlia” dell'Unione Sovietica e della dittatura.
I poteri del Colle. «Serve un chiarimento sulla lettura della Costituzione, ma non per andare verso una riforma presidenziale, casomai è l'inverso, e dall'altra parte che si vogliono attribuire dei poteri che secondo l'interpretazione mia e del governo non sono del capo dello Stato ma semmai spettano al governo». Così il premier Silvio Berlusconi, conversando con i giornalisti a Cagliari sul conflitto con il Quirinale. E poi il premier ha aggiunto: «La decretazione d'urgenza è fondamentale sennò uno va a casa», tornando sul tema delle limitazioni al potere esecutivo.
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