partecipa al sondaggio Roma, caccia al pirata del Lungotevere

L'ha travolto e nell'impatto la vittima travolta ha proseguito la sua corsa e si è schiantata dopo 200 metri sul semaforo di Ponte Mazzini. Il guidatore è ugualmente riuscito ad allontanarsi nonostante i gravi danni riportati dalla vettura, che ha proseguito la corsa. E se nessuno l'ha visto potrebbe farla franca. Un altro incidente sul lungotevere da brivido, quello dove a marzo dell'anno scorso furono travolte e uccise le due amiche irlandesi, un tratto di strada di un chilometro nemmeno, dove può succedere di tutto, anche precipitare con l'auto dentro il Tevere, come è successo a marzo del 2007 allo studente della Luiss di 23 anni annegato nella sua Mini Cooper dopo aver sfondato la balaustra sul ponte Palatino, il «ponte all'inglese» davanti all'Isola Tiberina.

Stavolta non c'è una vittima. Ma la ragazza di 21 anni investita, Irene Morabito, è grave. È ricoverata in prognosi riservata in Cr1, la rianimazione del San Camillo: ha il bacino a pezzi, l'occhio destro devastato e ferite; massacrata, insomma, perché nell'urto il corpo è stato sbalzato per decine di metri, prima di ricadere pesantemente. I familiari di Irene hanno rivolto un appello affinché eventuali testimoni dell'incidente collaborino con le forze dell'ordine per l'identificazione del pirata della strada. «Chi ha visto si faccia avanti» ha detto la madre di Irene, che si trovava all'estero, a Roma da ieri sera. «Ogni particolare può essere importante» ha ripetuto la donna, mentre si tormentava nervosamente i capelli rossi. «Le indagini si profilano difficili» conferma il comandante dei vigili urbani del I Gruppo, Caioni.