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Violentata a quattordici anni a Roma
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Violentata a quattordici anni a Roma
Picchiato il fidanzatino sedicenne
Alemanno: «L'emergenza è forte»
ROMA
Nel giorno della festa di San Valentino una ragazzina di 14 anni è stata stuprata in un parco a Roma da due uomini, due stranieri forse nomadi originari di un paese dell’Est secondo gli investigatori, dopo essere stata aggredita con il suo fidanzatino, di 16 anni, in una strada del quartiere Appio Latino e poi trascinati a forza in un prato buio.
La ragazzina, che ha contusioni e graffi sul corpo, ha tentato inutilmente di difendersi dalla stupro. Il suo ragazzo non ha potuto opporsi, è stato scagliato in terra dai violentatori. I due oltre allo stupro l’hanno anche costretta ad un rapporto orale. Dopo la violenza sessuale, i due stupratori sono fuggiti, rapinando i due ragazzi dei pochi soldi che avevano e dei loro telefonini. È successo tutto dalle 18 alle 18:45 in una zona periferica ma residenziale di Roma, in un parco naturale molto vasto, un pezzo di vecchia campagna romana, che si incunea nella città e costeggia l’Appia Antica, abitata da immigrati dell’Est europeo e da nomadi in tuguri e vecchie fungaie sotterranee abbandonate.
I fidanzatini dopo quegli interminabili momenti di terrore sono andati in un bar vicino al parco in via Amedeo Crivellucci, a pochi passi da via Latina, dove erano stati aggrediti, e hanno chiesto, spaventati, scioccati e tra le lacrime, aiuto ai baristi. La ragazzina non ha avuto la forza, per pudore, di dire che era stata violentata. I due hanno detto che erano stati rapinati e i baristi hanno subito chiamato la polizia. In ambulanza i fidanzatini sono stati portati nell’ospedale san Giovanni dove sono accorsi la madre, il padre e gli amici di famiglia. Qui alla ragazza è stata diagnosticata la violenza. I genitori stravolti dal dolore a lungo sono rimasti fuori della stanza del reparto del pronto soccorso ginecologico dove la ragazza è stata assistita da medici e da una psicologa. In tarda serata i medici l’hanno dimessa ed è tornata a casa.
Mentre nel parco e in tutto il quartiere scattava la caccia ai due violentatori da parte dei poliziotti della squadra mobile, la madre diceva in ospedale: «Voglio subito giustizia, altrimenti me la faccio da sola». E lei, questa ragazza che gli amici hanno descritto come uno scricciolo, si preoccupava del padre: «Ho paura che papà si senta male». I fidanzatini non sono riusciti a dare alla polizia un identikit dei due aggressori, per lo choc e per la poca illuminazione nella zona dove è avvenuta la violenza. La polizia ha già sentito alcune persone che abitano nel parco e nei paraggi.
Intanto in città il ricordo andava allo stupro di Capodanno, quando una giovane barista di 25 anni, era stata violentata da un giovane italiano, subito messo agli arresti domiciliari tra le polemiche, durante una festa musicale tra i padiglioni della Fiera di Roma, e allo stupro subito poche settimane fa ad opera di due romeni in una strada di campagna a Guidonia, vicino a Roma.
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ieri in Slovenia, dopo aver parlato con il questore della capitale, ha detto che i violentatori potrebbero essere dei Rom. Augurandosi che la polizia li trovi e li arresti ha detto che «una volta assicurati alla giustizia non ci sia nei loro confronti alcuna clemenza o indulgenza. Purtroppo quando gridavo contro l’eccessiva clemenza della magistratura sui reati sessuali non avevo torto perchè l’emergenza continua ad essere molto forte».
Alemanno: «L'emergenza è forte»
ROMA
Nel giorno della festa di San Valentino una ragazzina di 14 anni è stata stuprata in un parco a Roma da due uomini, due stranieri forse nomadi originari di un paese dell’Est secondo gli investigatori, dopo essere stata aggredita con il suo fidanzatino, di 16 anni, in una strada del quartiere Appio Latino e poi trascinati a forza in un prato buio.
La ragazzina, che ha contusioni e graffi sul corpo, ha tentato inutilmente di difendersi dalla stupro. Il suo ragazzo non ha potuto opporsi, è stato scagliato in terra dai violentatori. I due oltre allo stupro l’hanno anche costretta ad un rapporto orale. Dopo la violenza sessuale, i due stupratori sono fuggiti, rapinando i due ragazzi dei pochi soldi che avevano e dei loro telefonini. È successo tutto dalle 18 alle 18:45 in una zona periferica ma residenziale di Roma, in un parco naturale molto vasto, un pezzo di vecchia campagna romana, che si incunea nella città e costeggia l’Appia Antica, abitata da immigrati dell’Est europeo e da nomadi in tuguri e vecchie fungaie sotterranee abbandonate.
I fidanzatini dopo quegli interminabili momenti di terrore sono andati in un bar vicino al parco in via Amedeo Crivellucci, a pochi passi da via Latina, dove erano stati aggrediti, e hanno chiesto, spaventati, scioccati e tra le lacrime, aiuto ai baristi. La ragazzina non ha avuto la forza, per pudore, di dire che era stata violentata. I due hanno detto che erano stati rapinati e i baristi hanno subito chiamato la polizia. In ambulanza i fidanzatini sono stati portati nell’ospedale san Giovanni dove sono accorsi la madre, il padre e gli amici di famiglia. Qui alla ragazza è stata diagnosticata la violenza. I genitori stravolti dal dolore a lungo sono rimasti fuori della stanza del reparto del pronto soccorso ginecologico dove la ragazza è stata assistita da medici e da una psicologa. In tarda serata i medici l’hanno dimessa ed è tornata a casa.
Mentre nel parco e in tutto il quartiere scattava la caccia ai due violentatori da parte dei poliziotti della squadra mobile, la madre diceva in ospedale: «Voglio subito giustizia, altrimenti me la faccio da sola». E lei, questa ragazza che gli amici hanno descritto come uno scricciolo, si preoccupava del padre: «Ho paura che papà si senta male». I fidanzatini non sono riusciti a dare alla polizia un identikit dei due aggressori, per lo choc e per la poca illuminazione nella zona dove è avvenuta la violenza. La polizia ha già sentito alcune persone che abitano nel parco e nei paraggi.
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