Cortei a Roma, soltanto tre percorsi Il sindaco: «Quasi pronto il protocollo»

ROMA (6 marzo) - Cortei, tre percorsi ufficiali potranno attraversare la capitale in occasione delle manifestazioni nazionali. E’ stabilito nel regolamento in via di ultimazione da parte della Prefettura di Roma: si tratta dei tragitti Tiburtino-San Lorenzo, piazza dei Cinquecento direzione piazza Santi Apostoli e il terzo nella zona di via Tuscolana. Diversamente da quanto si era ipotizzato in un primo momento, invece, non sarebbero solo tre le piazze dedicate ad ospitare sit-in o manifestazioni stanziali (piazza San Giovanni, piazza del Popolo e piazza S.Gregorio, nei pressi del Colosseo), ma tutte le piazze (qualche polemica è scaturita dalla volontà di escludere lo spazio antistante l’entrata laterale del Campidoglio, una ipotesi poi scartata). Dalle nuove regole sono esclusi la manifestazione del Primo Maggio e gli scioperi generali nazionali. L'ultimo regolamento risale al 2004 ma era stato eluso da molti. «Ora siamo alla fase finale del protocollo d’intesa», ha annunciato il sindaco Gianni Alemanno, facendo sua l’esigenza di una regolamentazione, «perché sono i cittadini a pagare l’eccesso di manifestazioni».

Un’overdose di cortei che «indirettamente fa male alla salute, perché rallentano drammaticamente l’assistenza». E’ l’Sos che il presidente dell’Ordine provinciale dei Medici, Mario Falconi, ha lanciato al sindaco, unendosi al coro dei tanti romani che si lamentano per i disagi che subiscono quasi quotidianamente. «Noi cittadini romani paghiamo già prezzi enormi in termini di traffico, non vogliamo pagare pure in termini di salute». Quando la città è intasata non solo è difficile raggiungere un ospedale o far arrivare un’ambulanza tempestivamente, «e si pensi cosa vuol dire ritardare un intervento in caso di infarto», ma anche i medici che prestano assistenza domiciliare restano imbottigliati: «Ricevo tante segnalazioni di colleghi che mi chiamano per dirmi che devono fare una visita urgente ma è tutto bloccato e non riescono a raggiungere il paziente». Temono che il loro ritardo possa compromettere lo stato di salute del malato, ma anche che possa diventare causa di denuncia. Un problema che Falconi aveva già fatto presente al sindaco, «a Roma c’è un’emergenza, ricevo continuamente segnalazioni, presenterò un dossier al Comune, i medici d’ora in poi segnalino all’Ordine disagi e ritardi nell’assistenza».

«E i maggiori problemi riguardano i tanti anziani che abitano in centro o nelle zone limitrofe e che hanno spesso bisogno di assistenza domiciliare. E’ chiaro che tutti hanno il diritto di manifestare ma occorre un regolamentazione dei cortei a livello nazionale, non solo a Roma, perché le manifestazioni fanno pagare alla città un costo in termini di salute». Falconi ha chiesto e ottenuto al sindaco un’attenzione speciale: «Sono d’accordo - ha risposto appunto Gianni Alemanno - e stiamo lavorando col prefetto alla stesura di un nuovo regolamento». Pieno appoggio al prefetto lo esprime il segretario regionale dell’Udc nel Lazio Luciano Ciocchetti: «E’ giusto conciliare il diritto a manifestare con il diritto a vivere la città. Anche oggi sono stati molti i disagi dovuti alla presenza di alcuni cortei, crediamo che l’unico modo per tutelare manifestanti e non, sia indicare zone, percorsi e tempistiche che rendano più vivibile la nostra città».