Rossi, la sconfitta più amara: "Ma è gran gioco, crisi finita"

MA come si fa a dominare per un´ora nonostante l´inferiorità numerica, divorare sei (6) occasioni cla-mo-ro-se e perdere all´ultimo minuto? Ci è riuscita la Lazio bellissima e megasprecona di Firenze. La sintesi nelle parole di Prandelli, tecnico viola: «Abbiamo rubato, non meritavamo di vincere, siamo stati molto molto fortunati». Così è arrivata la quarta sconfitta consecutiva, la più amara, la più beffarda. E la zona Uefa ora è lontana nove punti, resta solo la porta di servizio della Coppa Italia per rientrare in Europa.

Una cosa è certa: questa non è una crisi di gioco, ma solo di risultati. Delio Rossi condivide: «Nello spogliatoio ho ringraziato i ragazzi perché hanno giocato una grande partita. Dovevamo vincere e sarebbe stata la svolta, peraltro meritatissima. Ma la squadra c´è, è viva, crea occasioni». E le sbaglia. Tre volte con Zarate (all´11 st ha colpito il palo esterno ma poteva passare a Foggia, liberissimo sulla sinistra), due con Pandev. A queste va aggiunto il palo dello stesso Foggia su punizione. Rossi allarga le braccia: «E´ un momento particolare, tiriamo addosso al portiere, non riusciamo a far gol. Ma l´importante è continuare a tirare, torneremo a segnare».

Lo consola lo spirito dimostrato dalla squadra, che nello spogliatoio prima della gara si era caricata con un urlo stile All Blacks: «Questo è l´atteggiamento giusto. Altro che crisi, non ci siamo disuniti nemmeno quando siamo rimasti in dieci». Coraggioso il tecnico a non sostituire una delle tre punte: «Non ho cambiato perché la squadra non soffriva, infatti alla Fiorentina ha concesso solo qualche cross. E riusciva a ripartire alla grande. Peccato davvero, meritavamo di vincere. Ma dobbiamo continuare a giocare così e i risultati torneranno».

Possibilmente già sabato contro il Toro all´Olimpico: non ci sarà Zarate, squalificato. E ovviamente De Silvestri, espulso dopo 17 minuti per doppia ammonizione; Rossi si lamenta: «Dovrebbe esserci uniformità di giudizio e di comportamento da parte dell´arbitro: se uno guarda il cavillo, tanti falli possono valere l´ammonizione». Come dire che, se avesse usato lo stesso metro, De Marco avrebbe dovuto espellere anche Dainelli e Montolivo: già ammoniti, hanno commesso falli ma sono stati risparmiati. Lotito frena il disappunto: «Dico solo che siamo stati penalizzati dal fatto di essere rimasti in dieci». E si organizza contro la cattiva sorte: «Dobbiamo andare in pellegrinaggio al Divino Amore». Sorride amaro: «Spero nella compensazione divina».

Per la prossima stagione, il presidente progetta una Lazio argentina ma anche più italiana. In quest´ottica ha chiesto due giocatori importanti del Cagliari di Allegri: il portiere Marchetti e il mediano Biondini. Lotito ne ha parlato con Cellino, i rapporti tra i due sono migliorati dopo recenti malintesi, c´è la disponibilità del presidente sardo a discuterne. Ma adesso conta soprattutto tornare a vincere. (09 febbraio 2009)